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Autore: Adriano Attus
Vedo il carcere come un luogo sospeso nel tempo e costretto dallo spazio. Un ambiente rigidamente vincolato, ingabbiato dai ritmi della quotidianità e dalle barriere fisiche.
Immagino però un istituto dove i detenuti, entrando col proprio vissuto, possano evolvere la propria condizione attraverso relazioni attive e positive con la comunità penitenziaria.
Penso a un mondo troppo spesso "distante" e nascosto dalla realtà esterna dove custodi e custoditi lavorino per riavvicinarsi alla società in un percorso evolutivo di crescita e redenzione. (opera in catalogo)
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Grazie alla realtà aumentata e virtuale fornita da In2real e Aria the AR Platform, le opere sono “animate” dai video degli autori.
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